Le origini di Bitcoin

Anarchia, crittografia, cypherpunk: storia della prima criptovaluta.

La privacy è necessaria affinché una società rimanga aperta anche nell’epoca elettronica. La privacy non è segretezza

Il primo a dare una forma concreta alle cripto-utopie è David Chaum, pioniere del cypherpunk, che darà seguito a quanto teorizzato fin dagli Ottanta con la moneta elettronica eCash

I sistemi monetari sfruttano un registro centrale per tenere traccia dei saldi contabili: per i cypherpunk questa è l’essenza del problema del denaro, perché consente ai governi di controllare il flusso monetario

Oltre a garantire la privacy, B-money funzionava in maniera decentralizzata e non poteva essere controllato da nessuna entità. Ma il suo creatore Dai Wei non aveva risolto la questione relativa alla doppia spesa

La blockchain immaginata da Satoshi Nakamoto può essere definita come un registro aperto e distribuito; una “catena di blocchi” a cui chiunque può partecipare

Ogni volta che un gruppo di transazioni è approvato, viene collegato al blocco precedente attraverso un hash, un’impronta unica e immutabile che fornisce la garanzia che nessuno potrà manomettere i dati registrati

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Volevo solo fare il giornalista (La Stampa / Wired / Il Tascabile / Esquire Italia/ varie ed eventuali)

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Andrea Daniele Signorelli

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